Il Profeta – Recensione libro Kahlil Gibran

Passare da un momento più consapevole abbandonandone uno più ingenuo, vivere una nuova vita, capire e smetterla di chiudere gli occhi è sempre stato difficile per me. Ma ad essere onesti, per chi non lo è ? Avere 18 anni, avere 30 anni, diventare adulto, consapevole, crescere è la cosa più complicata. Ogni passaggio, però, seppur doloroso serve, perché è un ponte e deve portarti da un’altra parte, se stai fermo non vai avanti e quello che noi viviamo è un grande viaggio che merita di essere vissuto …

Estate 2022, dalla mia isola.

Ed è così che ho incontrato Il Profeta di Kahlil Gibran, in uno dei miei ponti. Avevo 14 anni, da poco avevo iniziato le scuole superiori, ero eccitata ma spaventata, e quello si rivelò un periodo turbolento, folle ma mi sono buttata, ho conosciuto un sacco di persone meravigliose che mi hanno segnata per sempre, ma soprattutto lo studio e la conoscenza di quegli anni hanno costruito le fondamenta perfette per quello che di lì a poco sarebbe stato il mio lavoro. Un’insegnante , che chiameremo Barb, mi è rimasta nel cuore, nei primi due anni di liceo fece conoscere alla nostra classe la pratica della meditazione. La mattina seguivamo le sue lezioni e nei pomeriggi avevamo creato un gruppo di lettura, di pensiero, di filosofia. Quella fu la prima volta che lessi Il Profeta , a quell’età le parole che mi rimasero più in testa furono quelle sull’amore. Ero un’adolescente ingenua, curiosa e volevo trovare il sentimento di cui lui parlava senza scottarmi, senza sbagliare, fin dove non c’era. Pensavo di aver capito ma ignorai i punti e le virgole.

Oggi, sono sopra un nuovo ponte, sto diventando una donna e le parole di questo libro sono tornate. L’amore , il tempo, il dolore hanno tutti un gusto diverso. Non una parola, non una frase, ma mille caratteri mi hanno travolta perché li ho riconosciuti tutti. Ho riconosciuto il bene, il male, il piacere e la colpa, sbagliando, provando.

Khalil Gibran scrisse Il Profeta in inglese e venne pubblicato nel 1923, accolto da milioni di lettori come un classico del suo tempo. Lo scrittore libanese utilizzò la profezia, i respiri, la solitudine, il suo ritiro spirituale per sentire realmente i valori del mondo e custodirli tra le pagine del suo libro. Per fare ciò, l’autore si serve del suo profeta : Almustafà. Siamo nella città di Orfalese , sono passati dodici anni e la sua nave arriva per riportarlo a casa, ma la gente che prima non credeva, non vuole lasciralo andare e comincia a porgli domande per tenersi strette tutte le sue risposte

Perchè è uno dei 100 libri da leggere almeno una volta nella vita ?

Il profeta non è un libro ma un amico che ti rimane accanto per tutta la vita, una mamma che capisce prima di te i cambiamenti del mondo, un manuale che ti mostra il valore della libertà.
Non è solo uno dei 100 libri da leggere almeno una volta nella vita, ma da rileggere per tutta la vita, perché ogni volta un cambiamento si presenterà a te e in quel momento tu…avrai bisogno di una spinta.

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