La casa degli spiriti – Recensione libro Isabel Allende

L’8 gennaio del 1981 Isabel Allende, una giovane ragazza cilena, viene informata delle gravi condizioni di salute del nonno. Cominciò così a scrivergli una lettera che sarebbe poi diventata il suo primo romanzo: La casa degli spiriti. Da quel momento ogni nuovo libro viene iniziato dalla Allende lo stesso giorno dell’anno, l’8 gennaio.

“Barra Bass arrivò in famiglia per via mare, annotò la piccola Clara con la sua delicata calligrafia. Già allora aveva l’abitudine di scrivere le cose importanti e più tardi, quando rimase muta, scriveva anche le banalità, senza sospettare che cinquant’anni dopo i suoi quaderni mi sarebbero serviti per riscattare la memoria del passato e per sopravvivere al mio stesso terrore”

Immaginate di aprire un libro e ritrovarvi tra le mani un diario, una memoria. La casa degli spiriti, pubblicato nel 1982, è una saga familiare che attraversa fatti storici realmente accaduti trascinandosi un velo di finzione. Già dai primi capitoli grazie alla bellezza di Rosa, la magia di Clara, il dolore di Ferula, la rabbia di Esteban, l’ingenuità di Alba, la lotta di Pedro e la stravaganza dei Fratelli, vi ritroverete dentro la grande casa dell’angolo. Riuscirete ad alzare i veli sotto i quali si cela la verità, lavorerete la terra delle Tre Marie e gli spiriti saranno per voi incontri confortevoli.

La magia tra le pagine

La chiaroveggenza di Clara è il “delicato equilibrio che lei manteneva tra gli spiriti dell’aldilà e le anime bisognose dell’Aldiqua” , è proprio questa la magia dell’intero libro. Isabel Allende, con uno stile straordinario, descrive orrori e amori con un pizzico di humor, attraverso personaggi maschili rozzi, deboli e persi, al contrario delle donne che si mostrano come le vere eroine di un mondo fantastico e tenebroso.

La memoria è la chiave. E’ grazie ai quaderni sui quali si annota la vita che noi conosciamo gli eventi e non ci sorprendiamo di trovare la soluzione del prossimo avvenimento nel passato perché  “Se le follie si ripetono nella famiglia lo si deve al fatto che esiste una memoria genetica che impedisce che si perdano nell’oblio “

Perché è uno dei 100 libri da leggere almeno una volta nella vita ?

E’ un libro magico. Durante la lettura mi sono ritrovata tra le pagine, tanto da pensare che quella che stavo leggendo poteva essere la storia della mia famiglia. Con Vito Raia, amico e grande fotografo, siamo riusciti a immortalare le sensazioni nate da questo meraviglioso romanzo. Mi mancano tutti, mi sono innamorata di tutto. Storia e destini si intrecciano e vale la pena leggerlo perchè lo stile di Isabel Allende tra humor, amore e orrori, vi incanterà.

6 commenti

  1. Diventa uno dei 100 libri da leggere almeno una volta nella vita, perché persone come Te ( meravigliosa ragazza dal talento unico verso l’ arte e la lettura) lo rende avvincente e passionale. Grazie ❤️

  2. complimenti una bellissima recensione.
    ciao

  3. Angelica Dipace

    Bellissimo Marzi! Mi hai fatto venire voglia di leggerlo ❤️

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